venerdì 2 novembre 2012
Passacaglia della Vita di Stefano Landi
Homo fugit velut umbra
(Passacaglia della Vita)
di Stefano Landi
O come t’inganni
se pensi che gl’anni
non hann’da finire,
bisogna morire.
E’un sogno la vita
che par si gradita,
è breve il gioire,
bisogna morire.
Non val medicina,
non giova la China,
non si può guarire,
bisogna morire.
Non vaglion sberate,
minarie, bravate
che caglia l’ardire,
bisogna morire.
Dottrina che giova,
parola non trova
che plachi l’ardire,
bisogna morire.
Non si trova modo
di scoglier ‘sto nodo,
non val il fuggire,
bisogna morire.
Commun’è il statuto,
non vale l’astuto
‘sto colpo schermire,
bisogna morire.
Si more cantando,
si more sonando
la Cetra, o Sampogna,
morire bisogna.
Si more danzando,
bevendo, mangiando;
con quella carogna
morire bisogna.
La Morte crudele
a tutti è infedele,
ogn’uno svergogna,
morire bisogna.
E’ pur ò pazzia
o gran frenesia,
par dirsi menzogna,
morire bisogna.
I Giovanni, i putti
e gl’Huomini tutti
s’hann’a incenerire,
bisogna morire.
I sani, gl’infermi,
i bravi, gl’inermi,
tutt’hann’a finire
bisogna morire.
E quando che meno
ti pensi, nel seno
ti vien a finire,
bisogna morire.
Se tu non vi pensi
hai persi li sensi,
sei morto e puoi dire :
bisogna morire.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento