mercoledì 24 luglio 2013

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mercoledì 10 aprile 2013

Un' Altra Storia per te..MIK

...Una volta ebbi sete e iniziai a cercare di capire come mai sentivo quella strana sensazione. Mi spinsi per strada e vidi un uomo che aveva una brocca. Egli mi disse: "Amico, vedo che hai sete, tieni, prendi pure quest'acqua... bevendo sederai la tua sete e guarirai". Io non potevo credere che un barbone per strada potesse risolvere il mio problema così grave e che la soluzione fosse semplicemente dell'acqua. Era troppo facile! Allora mi rivolsi al medico più bravo e gli chiesi: "Dottore... ho una strana sensazione di arsura... che mi travolge, mi secca la gola e le labbra. Che cosa sarà?" Il Dottore era incredulo, non aveva mai visto una cosa del genere. "Mmmm mi faccia pensare" mi rispose "forse questo problema dipende dalla colecisti infiammata o probabilmente da una cattiva digestione o ancora da una forma allergica a qualche alimento!" Mi diede da fare 2 punture al giorno. Eppure quella strana sensazione si faceva sempre più forte e decisi di rivolgermi ad un guaritore. "Mi aiuti la prego!" fu la mia sintetica richiesta di aiuto. "Non preoccupare te" rispose il guaritore, che proveniva da un lontano paese "io rimettere tutto in ordine! Stendere su lettino e agitare mani ripetendo nome sacro di AbuAbi!" Mi ritrovai per due ore ad agitare mani e piedi recitando la strana formula magica, ma la mia arsura cresceva, le mie labbra si screpolavano ed io stavo per sentirmi davvero male. Tutti cercarono di darmi dei consigli: risolvi questo problema con un po' di amore, trovati una compagna, fai un saggio uso della masturbazione, fai uso di tecniche di rilassamento, convertiti ad una religione, abbandona il demonio, usa l'ipnosi, ecc. Il giorno dopo capii che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno, uscii fuori di casa con le ultime forze che mi rimanevano, i miei amici erano stati svegli con me a consigliarmi per tutta la notte e ormai si erano addormentati. Mi trascinavo quasi, e il sole stava alzandosi cocente più che mai. Sapevo che sarei morto lì, sul marciapiede e decisi che comunque avrei cercato ancora una soluzione, non mi sarei arreso, perché tutto quello che finora avevo sperimentato non mi aveva tolto quell'immensa arsura, che ormai si era trasformata in un profondo dolore. Proprio nell'istante in cui stavo per chiudere gli occhi, si avvicinò a me quel vecchio che avevo già incontrato al primo sintomo della mia irresistibile arsura. Mi disse: "Amico mio, ora sei pronto per trovare quella soluzione che non volevi accettare tempo fa. Vieni, prendi, BEVI". All'improvviso capii che stavo cercando l'ACQUA, e che anche quando provavo in mille modi a risolvere il mio problema, l’ACQUA era la sola cosa di cui avevo bisogno e che bramavo.

giovedì 4 aprile 2013

Asparagus..

In un villaggio una donna ricevette la sorpresa di trovare sulla soglia di casa uno straniero vestito alla araba che le chiese qualcosa da mangiare. «Mi dispiace», ella rispose, «al momento non ho in casa niente». «Non si preoccupi», replicò la sconosciuto amabilmente. «Ho nella bisaccia un sasso per minestra; se mi darete il permesso di metterlo in una pentola d'acqua bollente, preparerò la zuppa più deliziosa del mondo. Però mi occorre una pentola molto grande, per favore». La donna era incuriosita. Mise la pentola sul fuoco e andò a confidare il segreto del sasso per minestra a una vicina di casa. Quando l’acqua cominciò a bollire, tutti i vicini erano già accorsi a vedere lo straniero e il suo sasso. Egli lo depose nell’acqua, poi ne assaggiò un cucchiaino ed esclamò con aria beata: «Ah, che delizia! Mancano solo delle patate». «Io ho delle patate in cucina», esclamò una donna. Pochi minuti dopo era di ritorno con una grande quantità di patate tagliate a fette, che furono gettate nel pentolone. Allora lo straniero assaggiò di nuovo il brodo. «Eccellente», gridò. Poi però aggiunse con aria malinconica: «Se solo avessimo un po’ di carne, diventerebbe uno squisito stufato». Un’altra massaia corse a casa per andare a prendere della carne, che l’uomo accettò con garbo e gettò nella pentola. Al nuovo assaggio, egli alzò gli occhi al cielo e disse: «Ah, manca solo un po’ di verdura e poi sarebbe perfetto, veramente perfetto!» Una delle vicine corse a casa e tornò con un cesto pieno di carote e cipolle. Dopo avere messo anche queste nella zuppa, lo straniero assaggiò il miscuglio e dichiarò con tono imperioso: «Sale e salsa». «Eccoli», disse la padrona di casa. Poi un altro ordine: «Scodelle per tutti». La gente corse a casa a prendere le scodelle. Qualcuno portò anche pane e frutta. Poi si sedettero tutti a tavola, mentre lo straniero distribuiva grosse porzioni della sua incredibile zuppa. Tutti provavano una strana felicità, ridevano, chiacchieravano e gustavano il loro primo vero pasto in comune. In mezzo all’allegria generale, lo straniero scivolò fuori silenziosamente, lasciando il sasso miracoloso affinché potessero usarlo tutte le volte che volevano per preparare la minestra più buona del mondo...Meditate gente meditate..MIK Colpo

venerdì 22 marzo 2013

Grazie Pietro..

Grazie Pietro.. "Diciannove secondi e settadue centesimi: e' l'attuale record europeo ed italiano sui duecento metri ed e' stato per diciassette anni il record del mondo. Con Pietro se ne e' andata un'epoca, uno stile di vita: per arrivare ai risultati l'unico doping era la fatica. Allenarsi per vent'anni ogni giorno anche a Capodanno: allenamento, fatica, sudore. Nient'altro. Orgoglio e poverta'. Umilta' e caparbieta'. Rabbia e sofferenza. Quattro lauree, impegnato socialmente e politicamente per una societa' migliore, per i giovani. Un modello, per la vita e per lo sport: soffri, ma sogni! Ha avvicinato all'atletica moltissimi: anche me. Mai si e' dimenticato dei poveri: soprattutto dei giovani, dei bambini. Mi scriveva qui su facebook. Aveva avviato una fondazione per questo e seguiva personalmente i progetti: in Sardegna, in Sicilia. Pubblicizzava personalmente le sue iniziative e le aste benefiche per raccogliere fondi. Voleva fare qualcosa anche in Russia: la terra che gli ha dato la medaglia d'oro alle Olimpiadi. Non ha fatto in tempo. Ciao Pietro: sei corso in cielo troppo presto..." Ho letto e riporto integralmente quello che ha scritto Stefano sulla sua Bacheca..In fondo Pietro era un Pugliese DOC..Merita di essere ricordato con queste semplici, ma bellissime parole..Grazie Pietro..MIK Colpo

mercoledì 20 febbraio 2013

A volte, alcuni Maestri, fanno cose inspiegabili. Spesso vietano di indossare alcuni abiti, in altri casi ordinano a qualcuno di andare in determinati luoghi, altre volte stringono amicizie con persone appariscenti e in altri casi fanno discorsi o hanno atteggiamenti molto sgradevoli o irritanti. Perché questo accade? Gli imitatori si comportano in questo modo solo per impressionare le persone e il pubblico che li osserva, ma un vero Maestro sa che sono proprio i piccoli comportamenti che determinano i grandi. Spesso la causa di fatti importanti è riconducibile a piccole e apparentemente insignificanti vicende: una passeggiata, la scelta di andare in un luogo piuttosto di un altro, il sorridere a una determinata persona ecc. Tutto questo nasce dalla conoscenza che un Maestro ha degli effetti di un certo comportamento. Per illustrare meglio questo concetto ci serviremo di una novella: Un uomo andò da un Maestro per chiedergli assistenza e aiuto spirituale. Costui lo ricevette con un atteggiamento irritante, vietandogli di parlargli ed etichettandolo come “spia”. L’uomo rimase sconvolto e decise di fargliela pagare. Si accordò con alcuni delinquenti per sorprenderlo e picchiarlo per l’offesa che aveva subito. Fra questi vi era anche un giovane che, dentro di sé, prese la decisione di non colpire il santo, ma anzi di avvertirlo dell’agguato. Quando il Maestro seppe del giovane, lo ringraziò e affermò: “Non fuggirò solo perché vogliono farmi del male.” Con un sorriso e una pace infinita abbracciò il giovane. Costui sentì un profondo coraggio e un profondo amore in questo vecchio saggio e decise non solo di difendere il Maestro, ma anche di diventare suo discepolo. A volte anche un’offesa a qualcuno può essere il seme con il quale un Maestro chiama a sé i discepoli a lui destinati... A Volte..Buona continuazione MIK

giovedì 7 febbraio 2013

La ricchezza piu' grande

Esiste ricchezza più grande di quella che permette ad un uomo di capire a che livello di essere sia giunto? E che lo incita a risvegliarsi e ad abbandonare le cose vecchie per raggiungerne delle nuove? La più grande scoperta che un uomo fa nel lavorare su di sé è la percezione della propria schiavitù. Ed in questa illusione di libertà, cosa assai più grave, non cerchiamo nemmeno una via di fuga. Abbandonare la falsa idea di libertà è il primo passo nella Via, il primo insegnamento che viene impartito attraverso la sottomissione ad un elemento esterno a noi: il maestro. A questo livello la tendenza a discutere, ad attribuire importanza alle parole diminuisce e si inizia a costruire la propria vita su valori e parametri completamente nuovi. Voglio raccontare una storia che illustra il dominio che le parole hanno su di noi. Un giorno un maestro illustrava agli allievi la notevole efficacia psicologica delle parole e come gli uomini soggiacciano a tale potere come in stato d'ipnosi. «Le parole, in se stesse, non hanno importanza, sono solo fattori secondari, non fatti reali. Eppure gli uomini si cibano esclusivamente di parole anziché di realtà. Reagiscono positivamente o negativamente in base a parole amabili o ingiuriose». «Non sono minimamente d'accordo!», ribatté un allievo alzatosi improvvisamente in piedi, «Le parole non hanno un tale potere su di noi!». «Lurido schifoso cane rognoso!», lo ingiuriò il maestro preso da un violento raptus, «Chi ti ha detto di alzarti! Rimettiti subito a sedere o ti faccio cacciare via a pedate!». L'allievo, cianotico in volto dall'ira, ribatté: «Ma come, proprio tu, un maestro che reagisce in questo modo indegno? Mi meraviglio di un tale comportamento! Vergognati!». «Chiedo umilmente perdono», rispose pacato il maestro, «Non so cosa mi è successo. Non era mia intenzione né offenderti né umiliarti. Ti prego ancora di scusarmi». A quelle parole l'allievo si rasserenò e tornò tranquillamente a sedersi. A quel punto il maestro disse: «Potete ora osservare il potere delle parole? Poche parole ingiuriose hanno ferito una persona e hanno provocato in lui un uragano d'ira. Poche parole amabili lo hanno gratificato e reso tranquillo. Qualche parola può significare ira o tranquillità! Le parole sono solo fattori secondari, non realtà effettive. Eppure l'uomo non riesce a scrollarsele di dosso e, come imprigionato, soggiace al loro potere»......

giovedì 17 gennaio 2013

Binari a colori

..Esistono fili invisibili di silenzio che, al di là del tempo e delle distanze, riescono a tenere unito il pensiero di due anime, avvolgendole in un abbraccio senza fine. Ma ne esistono altri ancora più forti, che stringono in morse talmente strette da far male: sono quelli rimasti in sospeso..

il Cuore

"Se il sole avesse solo un po' di humor mi riserverebbe l'occhiolino del nonno al nipote sveglio"..

il posto delle fragole

Ho Visto il Posto delle Fragole e sono estasiato al punto di chiedermi quale è il mio posto delle Fragole.. Credo che sia dove ancora riesco ad ascoltare il mio spirito che combatte col corpo e vuole farsi ascoltare e il corpo non ne vuole sapere ecco credo che sia esattamente dove non ci sei Tu e ci sono Io.. Grazie a Chiara, Salentina Doc in America che mi ha concesso il beneficio di pubblicare sulla mia bacheca questa sua Opera Prima..La scoperta del Mondo.. E tu..Qual è il tuo posto delle Fragole ?? Buona notte dal salento..MIK Colpo

radio freccia ligabue

.. Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che viene a prendere l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche Dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n'roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stro**ate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un ca**o della vita degli altri...Buona giornata dal Salento..MIK COLPO

Panchina per due

E' proprio il caso di dirlo.. Il sole è tramontato, ma la cosa bella è che domani torna.. Buona serata dal Salento..MiK Colpo