venerdì 26 novembre 2010

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sabato 6 novembre 2010

LA STRADA..

“Non dobbiamo meravigliarci se questo mondo non è propriamente l’eden che potenzialmente potrebbe essere, con equilibri naturali e umani predisposti a funzionare: chi sale in cima alla piramide sociale, politica e finanziaria è il cosiddetto “vero uomo”, quell’esemplare idiota e ammirato che storicamente basa l’incedere e l’economia sul concetto di “guerra” giustificandolo, in alcuni casi, con inevitabili conflitti dettati dalla religione e dall’incompatibilità atavico - etnica: questi “scalatori”, è chiaro, hanno un concetto dei propri simili molto pragmatico e cinico, perché privi di una fondamentale dote che ha salvato e salverà la nostra società nei momenti più problematici: “la fantasia”. Ho saputo di “eminenze religiose molto altolocate”, che alla richiesta di un piccolo aiuto finanziario per un istituto religioso gestito da suore volontarie che lavorano sodo e non riescono ad arrivare a fine mese, hanno risposto: <Ma sono donne>. Complimenti! Certamente Cristo non avrebbe risposto lo stesso…Roba da non credere. La “donna” ha il segreto della vita e se gli equilibri internazionali dipendessero dalla sua visione, è probabile che ci sarebbero altre problematiche ma la guerra scomparirebbe: i “veri uomini”sono altri: Gesù, Gandhi, i fratelli Kennedy, Martin Luther King, Pier Paolo Pasolini, per citarne alcuni: tutti uomini che hanno condiviso la stessa fine per mano dei padroni della notte sociale che spesso attraversiamo, ma hanno salvato nel loro scrigno personale il “femminino sacro”, quell’afflato naturale e infinito che ci fa comprendere che lo scopo della nostra esistenza è di celebrare la nostra vita, di conservare il bambino dentro di noi, come tanto magnificamente hanno raccontato Steven Spielberg e Wim Wenders nella loro opera, di essere l’altro per gli altri che ci vedono come l’altro di loro stessi: e dunque chi sono gli altri? Gli “altri” sono i dittatori, i despoti, gli accentratori mossi dalla strabiliante forza egoistica che li porta, per assurdo, ad avere potere di convinzione: ma la storia li ha sempre condannati nel tempo e noi aspettiamo ansiosi che la storia accorci i suoi tempi. Vi ricordate quando parlavamo delle differenze generazionali? Ho capito una cosa in più: quando sei giovane la vuoi a tutti i costi quella differenza e la difendi allontanando chi ti sta di fronte ed è più anziano di te: difendi il tuo momento e il tuo territorio temporale con tutte le forze, perché il tuo istinto ha già parlato e ti ha fatto capire che quello è il finale del tuo film, anche se lo credi tanto lontano e tanto diverso: tutto sommato è un atteggiamento giustificabile  e se solo ci fosse la saggezza per creare dei vasi comunicanti, in quei momenti ci avvicineremmo alla saggezza: la tua esperienza per il mio istinto: ecco la forza del numero 8, la continuazione, la donna e l’uomo, la notte e il giorno, l’amore e l’odio: alla fine…vita.”    GRAZIE ALBERTO by COLPO DI TACCO
Non mi interessa sapere qual è il tuo mestiere.
Voglio sapere per cosa si strugge il tuo cuore e se hai il coraggio di sognare l' incontro con cio' che esso desidera.
Non mi interessa sapere quanti anni tu abbia.
Mi interessa sapere se correrai il rischio di fare la figura del pazzo per Amore, per il tuo Sogno, per l' Avventura di essere Vivo.
Non mi interessa sapere quali pianeti quadrano con la tua Luna.
Voglio sapere se hai toccato il Centro del tuo Dolore, se le difficoltà della Vita ti hanno portato ad aprirti oppure a chiuderti in te stesso nel timore di soffrire ancora!
Voglio sapere se sei capace di stare nel Dolore, tuo o mio,
senza far nulla per nasconderlo o allontanarlo o cristallizarlo.
Voglio sapere se sei capace di stare nella Gioia, tua o mia,
godendone gli effetti beneficiper la tua Anima.
Se puoi scatenarti nella Danza e lasciare che l' estasi ti invada fino alla punta delle dita o delle mani, senza esortarci ad essere prudenti, realisti o consapevoli dei limiti umani.
Non mi interessa sapere dove vivi, né quanto denaro possiedi.
Voglio sapere se dopo una notte disperata di pianto sei capace ad alzarti, così come sei, sfinito e con l' anima coperta di lividi, per metterti a fare quello che c'è da fare per i bambini.
Non mi interessa sapere cosa hai studiato, né con chi e neppure dove.
Voglio sapere cosa ti sostiene da Dentro quando tutto il resto viene a mancare. Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso e se la tua stessa compagniati piace veramente nei momenti di VUOTO..

GRAZIE  SOGNATORE DELLE MONTAGNE BY Colpo di Tacco


Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente,
giorni che passano senza nulla da ricordare,
senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti.
A pensarci bene, i più sono giorni così,
e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato,
...
capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare,distrattamente, tantissimi.
Ma siamo fatti così:
solo dopo si apprezza il primae solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto
di come sarebbe averlo nel presente.
Ma non c’è più.
Nel passato ci sono tutte le persone che amiamo..Noo ? BNA MI







C' E' SOLO LA STRADA PER LA FELICITA' CHE OGNUNO DI NOI DEVE PERCORRERE..NON C'E' ALTRO..
E LA D
OBBIAMO PERCORRERE DA SOLI.
QUESTA E' LA VERITA'.
OGNUNO DI NOI SE GUARDA DENTRO SE STESSO RIESCE NELL' INTENTO.. SE GUARDA AGLI ALTRI COMMETTE L' ERRORE DI CERCARLA DOVE NON C'E'...ADDIOPERORA MIK

C'è solo la strada

[parlato] Maria, ti amo.
Maria, ho bisogno di te.
Poi la stringo e la bacio, infagottato d'amore e di vestiti. E anche lei si muove, felice della sua apparenza e del nostro amore. E la cosa continua bellissima per giorni e giorni. Una nave, con una rotta precisa che ci porta dritti verso una casa, una casa con noi due soli. Una gran tenerezza e una porta che si chiude.


Nelle case non c'è niente di buono
appena una porta si chiude dietro a un uomo
succede qualcosa di strano, non c'è niente da fare
è fatale, quell'uomo comincia ad ammuffire.
Basta una chiave che chiuda la porta d'ingresso
che non sei già più come prima
e ti senti depresso.
La chiave tremenda, appena si gira la chiave
siamo dentro a una stanza:
si mangia, si dorme, si beve.


Ne ho conosciute tante di famiglie, la famiglia è più economica e protegge di più. Ci si organizza bene, una minestra per tutti, tranquillanti, aspirine per tutti, gli assorbenti, il cotone, i confetti Falqui. Soltanto quattrocento lire per purgare tutta la famiglia. Un affare. Si caga, in famiglia. Si caga bene, lo si fa tutti insieme.

Nelle case non c'è niente di buono
appena una porta si chiude dietro a un uomo
quell'uomo è pesante e passa di moda sul posto
incomincia a marcire, a puzzare molto presto.
Nelle case non c'è niente di buono
c'è tutto che puzza di chiuso e di cesso:
si fa il bagno, ci si lava i denti
ma puzziamo lo stesso.
Amore ti lascio, ti lascio.


C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
e gli angeli non danno appuntamenti
e anche nelle case più spaziose
non c'è spazio per verifiche e confronti.


[parlato] Laura, ti amo.
Laura, ho bisogno di te.
Con te io ritrovo la strada, le piazze, i giovani, gli studenti. Li avevo lasciati qualche anno fa con la cravatta. Sono molto cambiati, sono molto più belli. Le idee, sì, le idee sono cambiate, e i loro discorsi e il modo di vestire. Gli esseri meno. Gli esseri non sono molto cambiati. Vanno ancora nelle aule di scuola a brucare un po' di medicina, fettine di chimica, pezzetti di urbanistica con inserti di ecologia, a ore pressappoco regolari. Ed esiste ancora il bar, tra un intervallo e l'altro. E poi l'amore, per fabbricarsi una felicità. Come noi ora. Una coppia, e ancora tante coppie.
Unica diversità, un viaggio in India su una Due cavalli. Due, come noi.


E poi ancora una porta, ancora una casa
ma siamo convinti che sia un'altra cosa
Perché abbiamo esperienze diverse
non può finir male
perché abbiamo una chiave moderna
abbiamo una Yale
perché è tutto un rapporto diverso
che è molto più avanti
ma c'è sempre una casa, con altre aspirine e calmanti
e di nuovo mi trovo a marcire
in un'altra famiglia, la nostra, la mia
abbracciarla guardando la porta
e la mia poesia.
Amore, ti lascio, vado via.


C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta, dal dolore, dalle bombe.

[parlato] Lidia, ti amo.
Lidia, ho bisogno di te... ma, per favore, in un hotel meublé.


Perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.


C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta, dal dolore, dalle bombe.


...Perché il giudizio universale
non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta, dal dolore, dalle bombe.


                                                              GRAZIE GIORGIO by Colpo di Tacco