giovedì 29 settembre 2011

Itaca di Costantino Kavafis Dedicata a mio fratello



Chi non ha mai sognato di staccare la spina per un po’ e di prendersi del tempo per sé?
E non per un periodo breve, come un weekend o un paio di settimane, ma per mesi, o addirittura per un anno. Ognuno ha una sua idea di cosa sia un periodo sabbatico.

L’importante è non confondere un periodo sabbatico con una semplice vacanza. Una vacanza è limitata nel tempo, è uno spiraglio per riposarsi o ricaricare le batterie. Un periodo sabbatico è molto più impegnativo: spesso occorre abbandonare alcune certezze e si ha l’impressione di tagliarsi i ponti dietro le spalle.

L’espressione “anno sabbatico” era usata presso gli antichi ebrei per indicare il periodo durante il quale si lasciavano riposare le terre, si condonavano i debiti e venivano liberati gli schiavi. Secondo le leggi di Mosè, il terreno doveva essere lasciato a riposo per dodici mesi ogni sette anni. Qui l’espressione “anno sabbatico” rappresenta un periodo da dedicare a se stessi, magari per viaggiare. Nei paesi anglosassoni si chiama “gap year” ed è una tradizione consolidata. In molti paesi all’estero i giovani si prendono un anno di libertà per viaggiare, prima di iscriversi all’università o entrare nel mondo del lavoro.
Un’anno sabbatico, invece, è un’altra cosa: è un pezzo di vita particolarmente intenso che porta con sé molte occasioni di incontro e di crescita e che rappresenta spesso l’inizio di un diverso e nuovo modo di vivere. Il tipo di esperienza dipenderà solamente da noi e dalla libertà che riusciremo a concederci.



ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; piu’ profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

-Costantino Kavafis-



Andare via per un anno intero, lasciare tutto e intraprendere un viaggio: un viaggio nella vita, un viaggio in se stessi e con se stessi.

Non è facile, ci vuole davvero coraggio e un grande sogno, sopratutto la voglia di raggiungere quel’isola lontana, che è dentro ognuno di noi.

Anche a me è capitato, non in momenti difficili, ma nei momenti apparentemente tranquilli, anzi troppo tranquilli, quando tutti i giorni sono uguali.
Ti alzi la mattina con fatica, ti lavi, fai colazione esci e vai. Allora succede che la mattina ci si guarda allo specchio e si pensa: ” ma che sto facendo? Ma cosa do agli altri? Che cosa ho dagli altri?” Ci si accorge che la vita troppo caotica, troppo veloce, troppo tecnologica, ti toglie tempo , ti toglie tutto. Si pensa di non saper far nulla, ci si sente incompresi e insoddisfatti e allora si pensa che forse è meglio andare via a cercare la vita…….
In parecchi lo abbiamo pensato, ma in pochissimi lo hanno fatto. Andare via non è un gioco, è qualcosa di molto importante perchè si va in cerca non di una svago ma si va in cerca di se stessi. Girare il mondo con due soldi in tasca, conoscere genti e usi diversi.
Imparare ad amare la natura, lavorare quando si può e dove trovi. Dormire sotto un manto di stelle e con una borsa per cuscino. Entrare in una altra dimensione, non avere bisogno del telefono o dell’acqua corrente. Fare a meno di tutto quello che è modernità: Anno Sabbatico. Io non sono riuscito mai a lasciare neanche per un giorno, qualche conoscente ci ha provato ma dopo un paio di mesi era già al suo “odiato” posto di lavoro. Altri sono riusciti e anche bene direi, sono diventati famosi scrivendo libri sulle emozioni, sulla saggezza che hanno avuto da questo viaggio nel tempo. Bambaren ha saputo cavalcare l’onda seguendola e innamorandosi della natura,pensate era un manager di successo eppure un giorno guardando l’oceano decise che doveva tornare a vivere immerso nella natura,sopratutto nel mare suo grande Amore. Passò un anno in Europa, con un camper e pochi soldi e si innamorò dei delfini. Ebbene da questo famoso anno sabbatico lui è tornato ed ha scritto libri su libri sulla sua esperienza, ricavandone un bel po di denaro che lui devolve in beneficenza e per la natura, tiene per se lo stretto necessario. La sua vita è cambiata, in meglio…………ha avuto forza e coraggio. Non è facile lasciare tutto per l’ignoto. Ma se si vuole raggiungere Itaca ci vuole voglia di conoscere, una grande fede e lo spirito del grande viaggiatore. Io ho trovato la mia Itaca, senza anno sabbatico, ma dopo un grande dolore.
La mia Itaca è qui la mia casa, la mia famiglia.

La mia meravigliosa Itaca.

E voi siete mai andati alla ricerca di Itaca……….? Buona notte by Colpoditacco Salento

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