domenica 13 febbraio 2011

le "pizzicate"



Musica popolare del Salento
La musica ed il ballo rivestono un ruolo particolare nella tradizione salentina, essendo espressione della cultura e della storia di questo popolo.
Oltre alle esibizioni dei migliori gruppi popolari salentini, durante le feste d'estate e nel Festival itinerante della Notte della Taranta dove si può assistere a concerti di gruppi folkloristici che recuperano questa tradizione e che si lasciano trascinare dai ritmi frenetici della pizzica, ballo che coinvolge un po' tutti.
L'origine di questa danza si fa risalire alla fine del 1400.
Si tratta di una vera tarantella popolare della quale è possibile distinguere varie tipologie:
 la cosiddetta pizzica tarantata che è quella più conosciuta;
è una danza tipicamente femminile con la quale si evoca il mito, vissuto drammaticamente,  del morso della tarantola  che rende "furiose" le donne fino a farle danzare freneticamente per liberarsi dal male interiore.

La pizzica-pizzica”, invece il mito evocato, vissuto gioiosamente, è quello del duello rusticano, la lotta dei coltelli, certo molto frequente nei rapporti di forza tra gli uomini del passato.
La danza delle spade è un'originale forma di danza che deriva certamente da un antico rito di sfida al coltello praticato dagli uomini litigiosi che si incontravano durante le fiere e i mercati. 
L'origine del duello è naturalmente da ricercarsi nei tipici regolamenti di conti fra uomini appartenenti alle famiglie d'onore ed in genere tra quelle categorie di persone abituate a risolvere in modo diretto le discussioni e le liti. 

Col tempo il duello, che mirava esclusivamente al ferimento e all'eliminazione dell'avversario, si è trasformato in una pura azione dimostrativa.

Nella notte del 15 Agosto
, a Torre Paduli di Ruffano, si celebrano il rito cattolico di San Rocco, Santo spadaccino e la liturgia profana della danza delle spade.



Nel Salento, almeno una volta, esistevano delle "tarantate", donne di un tempo, neppure troppo lontano, che durante la stagione estiva, nei giorni del raccolto, curve in due sulle ginocchia, venivano "pizzicate" dal ragno, dalla cosiddetta taranta.
E con il morso la crisi: forti dolori addominali, sensazione di spossatezza, necessità di restare a letto.

Fino a quando qualcuno non riconosceva l'origine del male e ne indicava la cura: 
bisognava chiamare l'orchestrina, suonare e indurre la malata a "ballare". 


Il ragno diventa l'espediente di una sofferenza repressa, mai vinta:
la sofferenza di chi lavora la terra, di individui ai margini del vivere sociale, che nel ragno della taranta e nel ballo trovano l'unica occasione per porsi al centro dell'attenzione, per dar libero sfogo alle frustrazioni.
Il ragno è l'idea della terra madre, è la forza di rituali antichi, non vinti dal Cristianesimo.
Già nel '700 la Chiesa tentava di dare un significato cristiano al tarantismo; ogni 28 e 29 giugno i tarantati salentini sono "costretti" a ripetere la loro danza il giorno di San Paolo, all'interno della chiesa di Galatina..Consigliata a tutti i Viaggiatori.. Attenti al Ragno, però..Buona Continuazione da Colpo di Tacco Salento AXO MIK


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